È una storia di famiglia ma soprattutto di fiducia in se stessi e nelle nuove generazioni, quella dell’azienda Alessi Domenico, che mantiene con amore e orgoglio il nome del fondatore.
Con il coraggio e la capacità di sognare di chi ha visto in faccia la tragedia e ne è uscito vivo, Domenico Alessi realizza nel 1946, subito dopo la fine della II guerra mondiale, il suo sogno di aprire un laboratorio dioreficeria.L’Italiaèdistrutta,il Veneto è alla fame, le infrastrutture sono da ricostruire e il lavoro da reinventare ma lo spirito è alto e i sogni galoppano. Consapevole di aver acquisito, nonostante la guerra, il know how necessario per avviare il mestiere, Domenico Alessi pone le basi di quella che sarebbe diventata una grande azienda intuendo da subito l’importanza della specializzazione: infatti si concentra sulla produzione di eccellenti catene e si fa conoscere dalle gioiellerie del territorio. Purtroppo l’imprenditore non ha vita lunga ma il tempo gli basta per trasferire al figlio Giovanni la sua stessa passione e questi, prese le redini dell’azienda nel 1969, la trasforma da realtà artigiana a industria nel giro di un trentennio. Le nuove tecnologie, l’esportazione nei mercati esteri, l’apertura di uno stabilimento più ampio e l’investimento nella nuova generazione, i cinque figli di Giovanni e della moglie Bruna che entrano in azienda negli anni 80, confermano e consolidano la bontà della strategia: nel 1991 quindi si inaugura il nuovo stabilimento, diecimila metri quadri per un concentrato delle più avanzate risorse e soluzioni a disposizione del settore orafo. Il sogno di Giovanni è diventato una magnifica realtà. Nel giro di un decennio però tutto cambia sia nel mercato globale sia nel settore orafo e il nuovo millennio chiede di cambiare nuovamente prospettiva, di affidarsi a nuove
energie manageriali. Ecco arrivato il momento di Filippo Alessi, quarta generazione in famiglia, che appena ventenne entra in azienda e conquista la fiducia di genitori e zii. Avvia un nuovo corso aziendale, fondato su riorganizzazione, attenzione ancor maggiore alla qualità di vita, al lavoro dei collaboratori e alle tematiche green, nonchè alla ricerca di prodotto in termini di design, costi, internazionalizzazione e miglioramento dei servizi. Un paio d’anni fa ecco l’ingresso di Alice e Tobia, fratelli di Filippo, che si ritagliano immediatamente un ruolo complementareaquellomanageriale del fratello più “grande” (stiamo comunque parlando di un Millennial) per contribuire al bene del brand.